Tempo fa ho letto di una provocazione del direttore riguardo allenatori che adottano lo stesso metodo di gioco , ed il sistema inteso come stanza dei bottoni, che fà poco e niente per rendere competitivo il movimento….constatando che, il tutto produce ultimi posti in Europa sia come squadre di club che come Nazionale , condividendo molto di quello che è stato scritto compresa l’altrettanto condivisibile articolata risposta di Coach Gebbia, vorrei inserimi nel discorso aggiungendo qualcosa derivante dalla mia esperienza diretta.
Quando ho iniziato a giocare ho avuto a che fare con molti allenatori “FAI DA TE” che si sono costruiti le proprie idee tecnico – tattiche sul campo, oltre che, andando negli Stati Uniti a studiare altri metodi , carpendo esercizi, metodologie e gestione del gruppo, confrontandosi e cercando di rielaborare il tutto… per poterlo applicare poi alla propria squadra, fornendo così una personalità, un modo di giocare e di essere, che caratterizzava ogni squadra, valorizzando il più possibile le abilità dei propri giocatori. Così facendo si sono costruiti delle solide basi di competenza, bastava loro un secondo per scoprire una situazione e trovare immediatamente la contromossa necessaria.
Oggi, forse complice la tecnologia a disposizione , si può trovare di tutto, volendo senza muoversi da casa, sembra che si debbano facilmente ottenere subito e quasi automaticamente quelle competenze, che con fatica , delusioni e sacrifici si raggiungono a fronte di un duro lavoro. Infatti ci si imbatte in un brulicare di video …che purtroppo trasmettono quasi tutti le stesse cose…grandi combinazioni di esercizi tecnici… cambia solo l’interlocutore…poi ancora nei filmati disponibili per visionare le squadre, vengono utilizzati programmi che analizzano, interpretano e vivisezionano… delle azioni e dei giochi… dove il programma ad hoc ti dice come neutralizzare…un gioco…NON UN GIOCATORE.
Il problema è che se tutti usano lo stesso programma…. sapranno vedere sempre e solo le stesse cose……quindi chiunque può essere allenatore con il programma giusto!!!..ma saper vedere e riconoscere un punto di forza o un punto di debolezza degli avversari, sviluppare una tattica adeguata, allenarla durante la settimana e farla applicare, saper gestire i propri giocatori con i cambi durante la partita e i vari momenti del gioco E’ COMPETENZA DI UN ALLENATORE che ha sviluppato un suo metodo, con anni di lavoro in palestra, rielaborando i propri errori ed avendo conoscenza delle peculiarità dei giocatori a disposizione.
Non sono contro le tecnolgie, nè tantomeno un nostalgico…voglio solo far capire che acquisire competenze è la base del saper fare bene il proprio mestiere…qualunque esso sia…e ci vogliono anni di duro lavoro…non bastano pochi corsi, o tante ore di internet, o tantomeno affidarsi a programmi che rilevano solo e sempre gli stessi aspetti dei giochi….
Come siamo arrivati a questo appiattimento tecnico – tattico???
Come spesso avviene nel nostro paese…le idee e i fini sono validi…ma l’applicazione lascia a desiderare…cioè l’idea di trasmettere le conoscenze di allenatori affermati alle nuove leve è sicuramente valida …e infatti i corsi sono numerosi e producono giovani allenatori anche preparati…ma la burocratizzazione dei corsi (che vengono sviluppati solo nella direzione tecnica ed atletica) invece produce…delle giovani fotocopie… dove tutti fanno benissimo le stesse cose con lo stesso metodo, tenendo in nessuna considerazione le abilità e la personalità dei giocatori a disposizione…
Questa è una evidente distorsione del modo di concepire il gioco, dove si vogliono uniformare le capacità ed abilità delle persone…che poi sono anche giocatori…come se tutti fossero uguali….sviluppando un solo modo di giocare, dove ogni giocatore deve adattarsi indipendentemente dalle proprie abilità..immaginate Michael Jordan giocare ogni azione della partita sempre e solo pick&roll !!!!…si sarebbe mortificato un talento assoluto….
Una volta si sceglieva un giocatore per quello che sapeva fare e GLI SI CREAVA un gioco dove potesse sfruttare le proprie abilità. Secondo me bisognerà ritornare a questo tipo di approccio e di conseguenza allenare per tornare ad essere competitivi ai massimi livelli, sfruttando le peculiarità dei giocatori .
Inoltre ci sarebbe bisogno di corsi dove si sviluppa la TATTICA offensiva e difensiva, dove si affronta l’aspetto della gestione della squadra durante le varie fasi dell’anno, così come di un allenamento e soprattutto di una partita….per es: la preparazione tattica individuale e di squadra di una partita, su cosa un tecnico focalizza l’attenzione durante la partita, quali sono i criteri con cui opera le sostituzioni nei vari momenti per ottenere un equilibrio in campo…la capacità di lettura e di cambiare tattica rivelatasi non efficace, nel corso della partita stessa…ecc…
Sono queste le cose che differenziano e caratterizzano gli allenatori…e le squadre… e avere carenze di competenza…fa nascere problematiche che nessun programma e nessun corso al momento, sono in grado di risolvere ed insegnare…
Concludo ribadendo che non esistono scorciatoie per imparare e sviluppare competenze. Ci vogliono il suo tempo e i suoi errori da cui trarre esperienze, e nessun programma può elaborare tutte le variabili intrinseche in una partita, perchè dipendenti dal fattore umano, per natura imprevedibile, nè tantomeno sostituirsi alle responsabilità che un allenatore ha nella gestione di un gruppo chiamato squadra.
Tiziano Lorenzon